Enrico Benassi
Presentazioni

BANDITI DELL'ARTE - 23 marzo 2012 / 06 gennaio 2013 - Halle Saint Pierre, Paris - A cura di: Martine Lusardy e Gustavo Giacosa

Dopo il successo di mostre come “British Outsider Art”, “Art Brut Giapponese” o la recente “Hey! Modern art & pop culture”, il museo di ‘art brut - art singulier e art populaire’ Halle Saint Pierre di Parigi presenta per la prima volta in Francia una panoramica interamente dedicata alla creazione irregolare italiana.
“Banditi dell’Arte” apre una porta sul particolare universo creativo di persone che hanno lavorato al di fuori dal sistema dell’arte ufficiale o da istanze culturali riconosciute. Nonostante il pubblico francese abbia familiarizzato con l’“art brut”, ed autori come Giovanni Podestà o Carlo Zinelli abbiano conosciuto un riconoscimento internazionale grazie alla collezione riunita da Jean Dubuffet, questo concetto resta estraneo al pubblico italiano.
La mostra si apre con la presentazione eccezionale di una selezione di opere appartenenti alle collezioni storiche, psichiatriche e carcerarie del Museo Lombroso, il Museo di Antropologia di Torino e il Centro di documentazione di storia della Psichiatria di Reggio Emilia. Tra queste opere segrete, Il Nuovo Mondo di Francesco Toris, è senza dubbio l’opera paradigma di tutto il percorso visivo. La sua dimensione utopica, imperiosa e individuale contraddistingue lo spirito dei banditi dell’arte.
Dal 1978 con l’entrata in vigore de la legge 180 e la messa in atto del processo di deistituzionalizzazione degli ospedali psichiatrici, la creazione marginale a trovato rifugio in atelier di creazione senza intenti didattici quali La Tinaia di Firenze, Asfodelo di Borgo Taro (PR), Blu Cammello di Livorno o La manica lunga di Sospiro (CR). In tale contesto, autori come Franco Bellucci, Giovanni Galli, Tarcisio Merati, Francesco Borrello, Marco Raugei, tra i molti altri, hanno potuto concepire il miracolo dell’opera.
Un'altra sezione della mostra è dedicata ai rappresentanti dell’arte popolare contemporanea: artisti che senza incappare nella disgregazione psichica di certi autori dell’art brut, sono altrettanto indipendenti dai sistemi dell’arte e manifestano una contestazione radicale alla cultura e alle istituzioni. Le pitture di Pietro Ghizzardi, le sculture di legno di Rosario Lattuca e Luigi Buffo, i bassorilievi in pietra di Nello Ponzi e Giuseppe Barbiero sono alcune tra le testimonianze più significative. Rilevatore di una etnologia immaginaria, il lavoro minuzioso di Luigi Lineri, nel raccogliere e classificare pietre, arriva a questionare il concetto d’installazione. Giovanni Bosco e Melina Riccio esprimendosi fuori da qualsiasi orchestrazione collettiva, creano la propria arte di strada scrivendo sui muri delle città la loro parola interiore.
La creazione spontanea si manifesta inoltre nelle costruzioni di architetture fantastiche in spazi all’aperto. Impossibile da spostare o duplicare, saranno presenti tramite la testimonianza foto e video, soli mezzi capaci di conservarne memoria.
L’esposizione Banditi dell’Arte presso l’Halle Saint Pierre di Parigi, è un passo in più verso il riconoscimento istituzionale e critico di pratiche artistiche fin ora considerate marginali. Un riconoscimento che, riprendendo il monito di Saint Exupéry “la differenza non deve mai essere una sottrazione ma un’addizione” può accogliere la diversità della creazione nel suo insieme.

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